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La storia di PROCNE


Nella mitologia greca Procne, o Progne, (greco Πρόκνη, pron. Pròcne) è figlia di Pandione, re mitico di Atene. [leggi anche qui]
La sua leggenda è legata a quella di sua sorella Filomela, violentata dal marito di Procne Tereo, re della Tracia. Filomela, sebbene Tereo l'avesse privata della lingua affiché nessuno conoscesse il suo gesto, riuscì a comunicare l'accaduto alla sorella tessendone le immagini su di una tela. Procne, per vendetta, fece a pezzi suo figlio Iti e lo diede in pasto a Tereo. Tereo andò su tutte le furie e minacciò di morte Filomela e Procne. Secondo il mito furono tramutate dagli dei rispettivamente in usignolo e rondine, mentre Tereo in un'upupa.
Nel Purgatorio dantesco Procne compare nel canto diciassettesimo tra gli iracondi.
A Procne è intitolato l'asteroide 194 Prokne.

Disfare la violenza dello stupro
(altra recensione sulla storia greca di Procne e Filomela)
http://www.homolaicus.com/storia/antica/grecia/aracne/testo2.htm

Quando Filomela comincia a tessere durante il suo lungo anno di prigionia, non è solo la sua sofferenza che la muove ad un nuovo uso del telaio, ma lo specifico scopo di essere udita da sua sorella. Come strumento che lega e connette il telaio (o la spoletta che è una sua parte) ri-membra e aggiusta ciò che la violenza riduce in pezzi: il legame fra sorelle, il potere della donna di parlare, la forma della comunità, la comunicazione. La guerra ed il tessere sono antitetici.
Ma il mito ci chiede di credere che, dopo il suo lungo e paziente sforzo, Filomela sia disposta a trasformare il suo lavoro al telaio in vendetta immediata. Ci si chiede di credere, dopo che Filomela ha trasformato la prigione in laboratorio e la disciplina domestica in un anno di lotta, che tutto ciò l'ha lasciata immutata, che la sua scoperta non ha il potere di cambiare nulla.
E il mito ci chiede di credere che dopo un anno di pianto sulla tomba della sorella, Procne sia disposta non ad un rito di riunione, ma ad uno di omicidio. L'alternativa più importante suggerita dall'arazzo di Filomela non è mai stata considerata: il potere del testo di insegnare all'uomo a conoscere se stesso.
E' il barbaro Tereo o è il cittadino greco che risponde alla storia tessuta dalla donna con la violenza? All'interno della tradizione greca, il mito è stato usato per insegnare alle donne il pericolo insito nella nostra capacità di vendicarci. Ma se il mito istruisce, così come è istruttivo l'arazzo di Filomela, allora ci dice anche che possiamo insegnare a noi stesse, all'interno del potere dell'arte, le forme della resistenza.
E' il tentativo di negare che il tessere di Filomela poteva avere altri fini a parte la vendetta che rende il mito così pericoloso, perché esso tenta di persuaderci al considerare la violenza inevitabile e l'arte debole... ma è lo stesso mito a testimoniare contro se stesso, perché se l'arte di Aracne e Filomela fosse davvero stata così debole, non sarebbe stata repressa con violenza così estrema.

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